Su internet si trovano non pochi testi tratti dalle opere di Elena Bono. Purtroppo il copia e incolla che impera nel web fa sì che refusi più o meno gravi vengano clonati a dismisura. Questo nonfacilita una buona lettura, soprattutto quando si tratta di poesia. Peggio ancora, è l'arte della Bono ad esserne offesa, così come unquadro è offeso dallo sfregio di un vandalo. Nell'antologia che presentiamo sono meno di una mezza dozzina le novità per il web, lepoesie che fino ad ora non erano di pubblico dominio. Le altre sono state raccolte in Internet da una cinquantina fra siti e blog everificate una per una, testo alla mano. Se qualche refuso fosse riuscito a sopravvivere, verrà corretto non appena segnalato.Abbiamo ritenutto, raccogliendo quanto già presente altrove e facendo opera di restauro, di contribuire a rendere più fedele e piùdegna la presenza poetica di Elena Bono nel web.Qualche esempio di strafalcioni che a volte hannosolo scalfito, a volte martoriato l’opera della Bonopresentata altrove nel web:Notte d'estate sul mare, sileziose faville; in Sopraun bassorilievo donato...,irrangiungibili / produmo /segretametne; So di una ragazzetta che lavava lavava rubaspesso il titolo a un’altra splendida poesia della Bono,Invito a palazzo. Qualche esempio da Guinness dei refusi:Il sole è una rosa pallida, dopo pochi versi, è ferito atradimento da un soffio di giore che si sfoglia, ma nonbasta: poco sotto è il verso da cui è tratto il titolo, solo chequi a sfogliarsi non è una rosa, ma un’orsa; ancora più giùil colpo finale: il pronome ciò si trasmuta in cità (con unasola t) e la poesia nel suo insieme diventa postfuturista.Tramonto d'inverno in una chiesa a Ravenna,dove la Bono scrive: forse i selvaggi cavalli del mare /sfrenati corrono le onde, in almeno una dozzina tra siti eblog i cavalli, essendo marini, diventano sirenati. Dueultime perle: un primo ignoto scopiazzatore titola "Invito a una poesia di 4 versi 4; Ii titolo è giusto, solo chedi versi alla poesia ne mancano 82; inutile dire che labaggianata la clonano a ripetizione non meno di una mezzadozzina di altri siti; medesima amputazione per Raccolta presentata da quattro siti/blog soltanto nei suoiprimi 20 versi; perché la poesia sia completa ne mancanoancora 13. Per non citare a decine i refusi più banali, come la differenza frequentemente ignorata tra la“è” accentataaperta e la“é” chiusa.“Esemplare” il trattamento fatto subire ad alcunecomposizioni della Bono ad opera di uno dei tanti blog ,chespuntano ogni giorno come funghi, non sai mai se e quantovelenosi. Nella stessa giornata di fine ottobre 2007 un tale,che si firma Elian, spara una mezza dozzina di post(messaggi) infarciti di versi della Bono, tutti decapitati deltitolo, estrapolati a mazzetti dal bel mezzo delle poesie.Conclude la raffica una accoppiata di brevi citazioni inprosa, stavolta onorate del titolo del libro da cui sono statestrappate via a morsi. Il tutto se ne sta lì, denudato di ognicontesto, alla rinfusa, come perle frantumate, gettate in unL'immensa metropoli del web ha i suoi viali e le sue belle piazze, i suoi parchi le sue chiese e i suoi musei, ma anche i suoipostriboli e i vicoli bui, nei quali madonna Poesia può finire stuprata e fatta a pezzi. Grano e zizzania nello stesso campo, fino allafine del mondo: è risaputo, ma fa male ogni volta constatarlo. Che ci serva almeno a farci stare ad occhi bene aperti quando ciavventuriamo nella rete, per non rischiare di esserne irretiti.Tra i pochi link affidabili con testi della Bono, quelli riferibili a Rai Libro (già citata per una bella monografia). Vi si puòtrovare il primo racconto, in versione integrale, della raccolta Morte di Adamo; inoltre un lungo brano tratto dal romanzo Comeun fiume come un sogno, il primo della trilogia Uomo e Superuomo. Su Rai Libro anche due saggi e due interviste: Una valigiadi cuoio nero di Stas' Gawronski; Il quinto evangelo di Elena Bono, di Andrea Monda; un’intervista alla Bono, di Stas'Gawronski; un’altra sulla Bonoa Giovanni Casoli, questa ad opera di Andrea Monda.Per quanto riguarda i versi, segnaliamo soltanto Elena Bono: La mémoire et le sacré una raccolta di dieci poesie neltesto originale e nella splendida versione francese della poetessaViviane Ciampi, cui è sfuggita una sola piccola inavvertenza: nelLa fontana in giardino diventa “nel giardino”.
Elena Bono è nata nel 1921, vive a Chiavari. Non pochi sono i critici che,fuori dal giro dei salotti del potere, la considerano tra le voci più alte dellaletteratura europea degli ultimi decenni. Questa nota è limitataall’essenziale, dato che nel web già sono presenti molte pagine sulla suavita, le opere e la critica letteraria che la riguarda. Ne proponiamo alcune.
Il saluto rivolto dalla Bono alla delegazione di donne che andò a trovarla nella sua casa diChiavari il 18 luglio del 2007. Erano lì in rappresentanza dei parenti delle vittime dellastrage nazista di Sant’Anna di Stazzema,
Il discorso pronunciato dalla Bono la sera dell'11 maggio 1979 nella Sala Rocca di Lavagna, nel corso della campagna elettorale per le Europee. Per la prima ed unica voltanella sua vita si presentò come candidata alle elezioni, in qualià di indipendente per ilPartito Repubblicano. Non verrà eletta e con suo grande sollievo, come confesserà inseguito.
Un aneddoto che riguarda Elena Bono e don LuigiPozzoli: un uomo coltissimo, letterato sensibile, che insegnòlettere classiche e moderne in diversi licei milanesi. Neldicembre 2011, all'omelia per il suo funerale, il suo fraternoamico Enzo Bianchi, priore della comunità di Bose, nedescrisse così l'impegno letterario: "Soprattutto attraverso ilsuo amore per la letteratura e le sue ricerche in questocampo, aveva conosciuto e gridato le parole a volte disperatedell’uomo (in Cioran, Camus, Canetti e tanti altri da lui letti eindagati)", Bene, molto probabilmente per essersi fidato delweb, persino un uomo come don Pozzoli cadde nella rete: Inuna poderosa lezionesulla perdita e ricerca del Padre nellaletteratura del '900, attrbuì alla Bono una aplendida poesia, "Solo il silenzo ti adora", frutto invece dell'ispirazione diDonata Doni, altra poetessa gettata nel dimenticatoio daisalotti del potere.Ecco cosa potrebbe essere accaduto: è il 1999, dasolo un anno Google ha cominciato a far concorrenza adAltavista e agli altri motori di ricerca su Internet. È l'anno incui don Pozzoli viene invitato a parlare per il quaresimale inuna parrocchia milanese. Forse qualcuno gli avrà suggerito dicitare queila poesia; comunque non è improbabile che neabbia cercato il testo sula rete. Oggi non ci è dato sapere qualisiti o blog fossero vivi e reperibili a quell'epoca in un web incontinua trasmutazione. Tra le poche pagine presenti oggi(30/XII/’12), le più vecchie risalgono a tre anni dopo, al2002; in unamanca del tutto la firma,nell'altra c'è sotto ilnome della Bono. Il primo sito che finalmente attribuiscela poesia alla Doni è del 2007. Pare proprio che nessuno,affidandosi soltanto ad Internet, avrebbe potuto renderseneconto prima; neanche un erudito come don Pozzoli. Se ècapitato a lui, potrebbe capitare a chiunque: ancor oggi, chi sifermasse alla prima pagina trovata su Internet, attribuirebbequei versi alla Bono.
La trascrizione del dialogo svoltosi a Chiavari il 24 e il 26 maggio 2009 tra Elena Bono eAnna Rosa Nannetti, uno dei pochi bambini scampati alle stragi nazifasciste di Marzabottonel 1944, in cui furono trucidati oltre 1800 civili.
Di tanto in tanto anche la stampa si occupa della Bono. L'ultima voltaè stata l'8 gennaio 2013, quando Avvenire le ha dedicato una interapagina. L'articolo centraleè riportato nel sito web del quotidiano.
AVVERTENZAQui, e altrove nel sito, si intende per“inedito” solo ciò che non sia stato dato allestampe ad opera di un editore.Ove si tratti di una novità anche per il web,ciò verra esplicitamente segnalato.Nel caso degli scritti della Bono, occorrel’autorizzazione scritta di StefaniaVenturino, suo agente esclusivo.