Quando prendemmo il remo sulla spallae corremmo alla navesolo ci venne dietro il passo scalzoed il piccolo fiatodel fratello minore:- Portatemiportatemi con voi -.Qualche fanciulla alla finestra disse:- Buona fortuna -.La madre mia restò nascosta a piangere.Nelle piazze ridevanoah come ridevanodel nostro Vello d'Oro.E noi salimmo sulla rossa naverossa folle navecavallina del mare.Coi felici delfini e le tempestegiuocammo:l'impennata il gridoil cuore a piccomancante negli abissiil riso sotto le sferzanti schiume.Come remoto a pruail volto di Giasone,chiuso palloreed occhi consapevoli.E nelle notti quieteche tutti fingevamo di dormiree guardavamo mutile freddissime stelle,il giovanetto Orfeosolo cantava.Molti di noi non sono ritornaticol Vello d'Oro,ossa dimenticate chissà dovee d'ogni cosa dimentiche.Il Vello d'Oro fu vendutoo donatoa quelli che dicevanonon esistessee la gente va in piazzaper vederee per ridere ancora.Io siedo in casa indifferentese mia madre sospirao il sole s'alza e cadeinutilmente.Ma talvolta il ventoo il mio cuore, non so,mi reca un cantocome di giovanetto nella nottee trasaliscoe un affanno mi prendedi gridare: - Non più -,di piangere: - Ritorna,Orfeo, ritorna -.Elena Bonoda Piccola Italia (1981)