SOLITUDINE Da un antico manoscritto di cortigiana cinese
Mani dimentiche di ogni carezza ricercanti sulle corde un canto così antico da non potersi più ricordare. La prima ombra è sulla soglia della tua stanza: cosa vana guardare nello specchio d'argento un viso diverso da quello di ieri. Non t'appartiene nulla, neppure il tuo viso; nulla vorresti, di tante cose, possedere: solo quel canto antico poter ricordare. Quante parole dette e ascoltate nel giorno ormai passato, e sorrisi che ti sfioravano il volto come raggi di luna cadente, l'oscurità del lago; ma nel tuo cuore, eterna la pena di un canto perduto che vuole a te ritornare. E forse tu non l'hai conosciuto, tu hai sempre ignorato quale armonia avvinca morbidamente le note che vagano dentro di te, disperse. Forse sei tu quel canto e la tua vita è il desiderio che ti distrugge; forse morire è questo: ricantare un canto dimenticato.                                Elena Bono  da Invito a Palazzo (1982)
Elena Bono