IL VECCHIO AMATORE ALLA MOGLIE MORTA
Il suono delle forbici
da quelle siepi inappuntabili
del noioso vicino
mi è parso il suono delle forbici
con cui di questi tempi
curavi le tue siepi di robinia.
Sono accorso tremante
e tutto era deserto:
non ti aggiravi più
di siepe in siepe
col tuo piccolo passo.
Tu per ultima cosa mi dicesti:
- Ti prego, non scordare il mio giardino. -
Neppure questo hai avuto tu da me.
Per lo stesso timore
per cui non ti mostrai
quei versi che dicevano:
"In obbedienza ai Venerati Genitori…"
non ho curato il tuo giardino:
stanno inselvatichiti i fiori dell'autunno,
i crisantemi di viola pallido
le siepi rosse di robinia.
Questo suono di forbici
come taglia il mio cuore.
Come vorrei giacerti accanto,
parlarti finalmente
con le radici almeno delle piante
come da cuore a cuore
sanno parlare i morti tra di loro.
Elena Bono
da Invito a Palazzo (1982)