I l  R i t r o v o            D e l l a  P a r o l a
E.Bono G.De Gennaro G.Gattoni M. Radnóti C.Striano B.Tolentino P.Varvesi leggi/scrivi sul blog Copertina Presentazione Parliamone la Parola Testimonia
Carlo Striano, nato a Casalvelino alta (Salerno) il 17 febbraio del 1941. studiò filosofia  all'università di Roma, ma abbandonò la facoltà alla vigilia della discussione di una tesi su  Teilhard de Chardin.  Giornalista alla rivista La Discussione, fu fotografo free-lance per riviste e rotocalchi e  cinereporter per la RAI, per la quale produsse diversi documentari e servizi. Come giornalista  collaborò anche con il quotidiano Avvenire. 
Note biografiche
Lo scrittore
Le opere letterarie di Carlo Striano in prosa e in versi rimasero inedite  durante la sua vita. Nel 2006 sono stati pubblicati da Edizioni ETS due libri:  il romanzo autobiografico Storia di Qoelet e la raccolta Ossa inaridite, che  comprende otto racconti e due cicli di poesie: I misteri e Via Crucis.  I versi di questo ultimo ciclo sono i primi ad essere pubblicati in  questa pagine. 
Il traduttore: Le lettere di Spirocheta - corso per corrispondenza ad uso dei diavoli custodi
Il traduttore non ha ritenuto di far precedere il suo lavoro da un'ampia introduzione alla lettura. Resta valida quella che scrisse nel  1947 Castelli per Mondadori, che viene in parte riprodotta in Parliamone, insieme ad altri due contributi; un invito alla lettura firmato da  Martino Sartori e un intervento di Joseph Ratzinger del luglio 2000, su Micromega. 
Con questo titolo Striano tradusse, per sé e per pochi amici, le Screwtape Letters  di Clive Staples Lewis. Anche questa traduzione, intrigante e sanguigna nell'uso della  lingua come tutta la sua opera, era rimasta inedita. La presentiamo per la prima volta  in queste pagine.  Le Screwtape Letters sono già ben conosciute in Italia come Le lettere di  Berlicche, per la traduzione di Alberto Castelli, pubblicata da Mondadori nel 1947 nella  collana I quaderni della Medusa.   Striano volle premettere al suo lavoro questa "breve nota autogiustificativa":  
Conoscessi l'inglese come conosco Lewis, avrebbe potuto essere una buona traduzione. L'inglese, come lingua, mi attira  e mi ripugna. La ripugnanza nasce dal guasto che questa lingua, o la sua pretesa conoscenza, stanno facendo in altre e nobili  lingue europee, per quanto buona parte delle responsabilità vada attribuita alla sua volgare imitazione americana.  L'attrazione è provocata dai suoi poeti e scrittori: Dylan Thomas, Eliot, Auden e Lewis, che sono gli unici moderni con i quali  a volte sento delle affinità. E poi una lingua che permette di trasformare, con l'aggiunta di una lettera, la parola in spada o in  mondo - word, sword, world - non può non affascinare.  Clive Staples Lewis, dicevo, lo conosco bene. Avevo 17 anni quando mi capitò per la prima volta tra le mani un  suo libro: Out of the silent planet - Lontano dal pianeta silenzioso, che fa parte della trilogia presentata in Italia da  Mondadori come fantascienza. Complice forse la perfetta traduzione, me ne innamorai. Da allora lo ho riletto più volte, e  sempre con egual piacere.  Del presente libretto c'è poco da dire. Chi non ama il genere, non deve che rimandarmelo. Ho deciso di tradurlo  perchè l'edizione conosciuta in Italia con il titolo Le lettere di Berlicche, sempre di Mondadori, è ormai introvabile, e anche  perchè quel titolo non mi piace. Berlicche è un nome di diavolo tratto dalla Divina Commedia, e già questo è sufficiente a  circondarlo di un'aura di rispettabilità che l'autore non intende affatto dargli. Anche il nome del diavolo destinatario delle  lettere è tradotto nell'edizione Mondadori con un nome dantesco, Malacoda.  Lewis chiama il primo Screwtape, che è più un suono che un nome. Con un po' di buona volontà si potrebbe tradurlo  Truciolo, quel sottile nastro di legno che fuoriesce dalla pialla. Il secondo è Wormwood, che sarebbe Tarlo, Rosichìo, e perciò  ossessione, dolore sordo. Li ho chiamati Spirocheta (pallido, evidentemente) il primo e Sanguisuga il secondo: hanno a che  fare con il sangue sia l'uno che l'altro, e il sangue è sempre simbolo della vita.  Il sottoscritto, molto distintamente vostro meno che mai,  Cst [Carlo Striano]
Non ho intenzione di narrare come mi capitò nelle mani  la corrispondenza che offro ora al pubblico.  Vi sono due errori uguali ed opposti nei quali la nostra  razza può cadere nei riguardi dei Diavoli. Uno è di non credere  alla loro esistenza. L'altro di credervi, e di sentire per essi un  interesse eccessivo e non sano. I Diavoli sono contenti  d'ambedue gli errori e salutano con la stessa gioia il  materialista e il mago. Quel genere di scrittura convenzionale  usato in questo libro può esser facilmente imparato da  chiunque ne abbia una volta appreso il congegno; ma le  persone malevoli ed eccitabili che potrebbero farne un uso  cattivo, non l'apprenderanno da me.  I lettori sono pregati di ricordare che il Demonio è un  bugiardo. Non si deve ritener vero, neppure dal suo punto di  vista tutto ciò che Berlicche dice. Io non ho fatto alcun  tentativo per identificare l'uno o l'altro degli esseri umani  ricordati nelle lettere; ma ritengo che non sia probabile che  ritratti come quelli, ad esempio, di P. Spike e della madre del  paziente, siano del tutto ingiusti. V'è un modo di pensare  pieno di desiderio all'Inferno come sulla Terra.  Infine dovrei aggiungere che non è stato fatto nessuno  sforzo per stabilire la cronologia delle lettere. Il numero 17 si  presenta come scritto prima che il razionamento diventasse  una cosa preoccupante; ma in generale il metodo diabolico di  datare par che non abbia relazione con il tempo terrestre e io  non mi sono sforzato di riprodurlo. La storia della Guerra  Europea, eccetto nei casi sporadici in cui interferisce nella  condizione spirituale di un essere umano, è evidente che non  interessava Berlicche. C. S. LEWIS.  MAGDALEN COLLEN 5 luglio 1941 
Non ho alcuna intenzione di svelare come la  corrispondenza che oggi offro al pubblico sia capitata nelle  mie mani.  Ci sono due errori, uguali ed opposti, nei quali la  nostra razza può cadere circa i diavoli. Il primo è non credere  alla loro esistenza. L'altro è crederci, e nutrire per loro un  eccessivo e malsano interesse. Quanto a loro, essi sono  egualmente compiaciuti sia dell'uno che dell'altro errore e  salutano sia il materialista che il mago con la stessa delizia. Il  tipo di scrittura usato in questo libro può' essere facilmente  decifrato da chiunque abbia imparato il trucco; ma i maldi-  sposti o gli esaltati che potrebbero farne un cattivo uso non  l'apprenderannno da me.  Ricordino i lettori che il diavolo è un bugiardo.  Non tutto quello che Spirocheta afferma può' essere ritenuto  vero, neanche dal suo personale punto di vista. Non ho fatto  alcun tentativo di identificare gli esseri umani menzionati  nelle lettere; ma ritengo del tutto improbabile che i ritratti,  mettiamo, di Padre Spike o della madre del soggetto, siano  totalmente giusti. I desideri si possono scambiare con la realtà  all'inferno come sulla terra.  In conclusione, vorrei aggiungere che non è stato  fatto niente per mettere in chiaro la cronologia delle lettere.  La numero 17 mostra di essere stata scritta prima che il  razionamento diventasse una cosa seria; ma in generale il  metodo diabolico di computare il tempo sembra non avere  alcuna relazione con il tempo terrestre e non ho tentato di  riprodurlo. La storia della Guerra Europea, eccetto per il fatto  che accade ora e perciò ha un grande impatto sulle condizioni  spirituali di un essere umano, ovviamente non aveva alcun  interesse per Spirocheta.  C.S. Lewis  Magdalen College, Oxford    
In evidenza
--> I versi ispirati alle quattordici stazioni della Via Crucis     II     III     IV        VI     VII     VIII     IX        XI     XII     XIII     XIV In Parliamone il commento critico di Enrico Rovegno. 
Traduzione Castelli
Traduzione Striano   
Il favore incontrato da questo libro è stato grande ovunque e si protrae nel tempo. Nel 1947 il  settimanale inglese Time dedicò a Lewis la copertina, definendolo un cristiano rivoluzionario. La  rivoluzione non è nei contenuti del messaggio evangelico, fedelmente riproposti, ma nel linguaggio:  moderno, ironico, accattivante. Per questo appare oggi importante proporre una nuova traduzione,  nel linguaggio del nostro tempo.   Fra la traduzione di Castelli e quella di Striano intercorre più di mezzo secolo, e si vede. Per  offrire un esempio di come cambi il linguaggio, la prefazione di Lewis alle Screwtape Letters   mostrata nelle due traduzioni:  
La prima pubblicazione delle Screwtape letters avvenne a puntate  e con cadenza settimanale sul quotidiano inglese The Guardian, dal 2  maggio al 28 novembre 1941, in piena guerra. Allo stesso modo, è  previsto che le 31 lettere vengano pubblicate su Il Ritrovo Della Parola  una per settimana, ogni mercoledì, a partire, e non a caso, dal 13  febbraio, che in questo anno 2013 dà inizio alla Quaresima.   A chiusura una citazione, che Lewis pose in epigrafe al suo libro: 
Domenichino Il diavolo custode
Il Diavolo, quello spirito orgoglioso, non può tollerare di venir canzonato.  Tommaso Moro
 --> Le Lettere di Spirocheta - traduzione inedita delle Screwtape Letters di C. S. Lewis   1   2   3     6      10   11   12   13   14   15   16   17 18   19   20   21   22   23   24   25   26   27   28   29   30   31 
Sposato e padre di un figlio, dal 1973 fu con la famiglia catechista itinerante del Cammino Neocatecumenale in Francia, Belgio,  Olanda e in Italia (prima a Trieste e poi in Liguria e in Toscana).  Colpito da una epatite degenerata in cirrosi, portò per una ventina d'anni la croce di questa malattia, pur continuando a svolgere  la sua missione di itinerante fino alla morte, avvenuta a Chiavari (Genova) il 20 gennaio 2004.  
--> Il poemetto Elogio della notte 
Copertina
Ultima modifica: 20 gennaio 2014

Carlo Striano

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