TRE PICCOLI POEMETTI A YUAN CHEN
Il grido dell'airone   Sì ancora è il grido dell'airone. Non trova sonno ancora nel canneto. Che cosa ancora tu vuoi dirmi, Yuan Chen, che cosa tu, movendo le tue labbra grige? Non ascoltare il grido dell'airone. Pur se il canneto trema, lascia il cuore dormire.     Vento d'inverno   Lacrime di giovani occhi presto si asciugano. Lacrime che cadono tardi non si asciugano più. Molte parole si dicono ai giovani per confortarli. Nessuno sa al vecchio dire che lo consoli. Così restiamo seduti a fronte io e te. Anche nel buio vedo luccicare i tuoi occhi. Muti ascoltiamo il vento d'inverno là fuori. Tutto il dolore meglio affidarlo al vento.               Prima neve   Vedi i nevosi monti sull'orizzonte, Yuan Chen, simili ai luminosi volti degli immortali. Silenzioso il giardino. Sotto i passi s'incrina la brina. Quieti attendono gli alberi i giorni della neve. Guardando gli altissimi monti e le umili piante, Yuan Chen ogni tanto rivolgi a me il viso sfiorito, e sorridi.
*L'anonimo poeta del Cuore diviso scrisse i Tre piccoli poemetti a Yuan Chen in  risposta al suo amico che gli aveva confidato il suo tardo amore per la fanciulla Li. 
Elena Bono da Invito a Palazzo (1982) 
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