LA STRANA CENA DEL GIOVANE PRINCIPE YEN
Nell'alto castello delle Terrazze Celesti convita a banchetto gli dei lo splendido principe Yen. Siede d'accanto a Yen la dea dei Giovani Anni e con le labbra di rosa sussurra all'orecchio di Yen. Wu Yen sorride arrossendo, sorridono tutti gli dei. Tra luci ed incensi vaporano musiche lente.  - Signora - domanda ad un tratto il bel principe Yen. - Qual dio non venne al convito? V'è un posto là vuoto. - - Vennero tutti al convito, gentile Wu Yen, Solo, a quel posto là vuoto nessuno poteva sedere. Non chiedermi, principe Yen, chi suole a quel posto sedere: labbro divino tal nome non può pronunziare.  - - La Morte, - pallido dice - Io mai non la vidi, né l'invitai. Pure, essa veniva da me. - Passano lente le musiche come nuvole tristi. - Ah, questa musica piange. Di grazia, gentili Signori… Come il mio cuore pesa! Perdonate Wu Yen, un cuore mortale è di troppo in convito divino. - Si levano tutti gli dei, si leva la dea delle rose. - Ti avrei fatto immortale, Wu Yen, - sospira e dispare. Solo è rimasto Wu Yen dinanzi alla tavola vuota, solo col cuore pesante e con la musica triste. - Oh misteriosa, vieni. Viso velato, perché sì lontana? Sei forse in collera, dimmi, con lo scortese Wu Yen? Siediti accanto, Signora. D'accanto potremo parlare. Io voglio qualcosa che pesa, giù nel tuo grembo posare.  -       Elena Bono       da Invito a Palazzo (1982) 
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