considerazione personale sui fatti di cui si parla. Il vissuto di chi scrive rende prezioso ciò che scrive, anche perché può mostrare con quali lenti, con quale
si è vissuta nel tempo e si vive nel presente l’esperienza di cui ci si rende testimoni, esponendo sé stessi fino a mettere in gioco la propria credibilità.
scrive qui, non solo si assume, come è ovvio, la responsabità di ciò che scrive,
ma si impegna a esporre fatti e circostanze come a lui risultano per esserne
stato testimone diretto, non per sentito dire, qualunque sia l’autorità delle
fonti di cui dispone.
Affermazioni o testimonianze di altri possono essere riferite solo
talquali, tra virgolette e citando la fonte.
Questo spazio non è aperto ai pettegolezzi né alle diffamazioni, né
tantomeno alle calunnie, né dirette né indirette, né in prima né per
interposta persona. Non è aperto a chi si nasconde dietro l’anonimato o a
uno pseudonimo.
Sono considerate diffamatorie circostanze lesive dell’altrui onorabilità
che non siano già di pubblico dominio.
Premesse queste certo superflue, anzi offensive in un ambito diverso,
ma il web è quello che è, ed anche le persone serie hanno il diritto di farsi un
po’, appena un po’ di spazio, prendendo gli accorgimenti che sono loro
propri.
o sono intercorsi tra lui e i quattro poeti e amici che con lui vengono qui presentati.
Sono innanzitutto poeti, anche se per alcuni la produzione letteraria in prosa o per il teatro ha una mole ed anche un’importanza almeno pari a quella
dei loro versi. La parola poeta inerisce all’essere, non al fare; riguarda quindi ogni aspetto della vita di chi di quella parola porta, e non per sua scelta, il
Si è ritenuto di fornire a proposito di uno di loro, Bruno Tolentino, una seconda testimonianza, relativa ai 15 anni vissuti dal grande poeta brasiliano
in Inghilterra: i tre quarti degli anni da lui trascorsi n Europa.