Il rombo del cannone in Bulgaria, fitto selvaggiopercuote la cresta del monte, esita poi sprofonda.Caos di uomini, bestie, carri, pensieri.La strada s'impenna nitrisce, corre una criniera di nuvole.In questo cangiante marasma, in me profondamentestai tu, luminosa, stabile per semprecome angelo muto davanti all'ecatombeo insetto che fa il morto nel cavo di un albero marcio.Tra le montagne30 agosto 1944Miklós RadnótiTrad. Pierluigi Varvesi* La parola, in serbo, corrisponde a "cartolina postale".Nel riproporre questa poesia in italiano, il traduttore ha tenuto presenti fra l'altro le versioni italiane di Umberto Albini(web) e di Edith Bruck in Mi capirebbero le scimmie (ed. Donzelli, 2009) oltre a quella francese di Jean-Luc Moreau inMarche forcée (ed. Phébus, 2000).