AMICA TI MERAVIGLI…
Amica ti meravigli - perché sono magro ma ho addosso
Tutti i guai del mondo e i guai del mondo m'atterrano.
In alto la montagna ha le sue doglie, franano le gole,
e a fondovalle i muri si fendono. Domani, a sera,
le vacche bionde forse saranno senza il calore della stalla,
tutta la notte un vagare fuori mugghiando, mentre s'acquatta
in qualche lurida fossa il mandriano: sulla sua testa
un ordine incomprensibile incombe, e domina la morte.
Tra i tronchi, nella foresta, negli altrui cortili, derelitta,
rannicchiata, sotto una luna fredda, ogni donna aspetta
il ritorno del sangue del suo sangue; donne smunte
con lo stomaco in rivolta o strette in cerchio
cantano come angeli. Magari fossi
un girovago un po' debole di mente che insegue con ardore
soltanto le sue innocenti manie. Ma tu lo vedi,
c'è la guerra, non restano altro che le rovine, le lordure,
e per me tutto è uguale: sopravvivo? Oppure muoio?
Il sogno non mi è di conforto, ogni alba che sorge
Mi trova sempre sveglio, ogni giorno che passa sono più magro,
gli occhi mi pesano, la luce vi palpita con sofferenza, eppure
talvolta ritrovo la forza di sorridere, sorrido perché anche
il seme sotto terra è lieto se scampa all'inverno. Amica,
ti penso e l'amore, l'amore gioca capricciosamente
con i suoi passi di tigre.
Miklós Radnóti
Trad. Edith Bruck
Da Mi capirebbero le scimmie, Donzelli 2009