SALUTO PAGANO
Guarda: sulla testa imbiancata dei nostri alberi pizzicati dalla brina siede ora il vento e tra le torri delle oscillanti campane ecco che risuonano le pie preghiere… Gocciolante di bava, una quieta giovenca cammina ancora dietro il nostro carro, ma non erra più con parole che volano intorno alla nostra bocca pallida di un amen. Ci siamo purificati: tra le torri nel vento che riposa sugli alberi - e adesso tra gli alberi brizzolati - noi, pezzati di baci, con occhi pagani abbiamo fatto primavera. Guarda i nostri corpi: insieme con le gemme germoglia l'amata carne e dopo i nostri baci gettati nel sole con gola felice così, empiamente, noi gettiamo grida… Miklós Radnóti Trad. Gabor Tolnay
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