LA FRETTA DELLA VERGINE
Maria si alzò e andò in fretta
verso la regione montuosa
Vangelo di Luca
Non appena Gabriele volò via
- ricordo - mi accostai per consolarla,
ché la vedevo tutt’altro che esultante,
ancora china in terra a testa bassa,
come condannata nell’istante
che precede la scure del boia.
«Tranquilla su, non è successo niente.
Ascolta la voce del tuo angelo:
per un momento e lo si può capire,
fuorviata da quel po’ di vanità
che non può non trovarsi in ogni cuore,
ti sei lasciata andare all’illusione
di essere tu fra tante la più santa
- tu, una ragazzetta di paese
e per di più appena data in sposa -
tu la prescelta madre del Messia.
Non te ne faccio una colpa, non è facile
riconoscere nel suo travestimento
di angelo di luce il tentatore.
Ora è passata. Bevi un sorso d’acqua
e rimettiti a tessere la tunica
che stavi preparando per Giuseppe.»
Serrasti la faccia tra le mani
percorsa appena dalle prime lacrime,
ma durò poco. Ti tirasti su,
ponesti mano al plettro e alla cetra,
un sospiro e sedesti sulla stuoia
che era stesa ai piedi del tuo letto.
«Fai bene, Maria, suonare un po’
ti schiarirà la mente. Intona un canto
per il tuo sposo. Le nozze si avvicinano.»
Levasti gli occhi alla finestra e al cielo
e su un ritmo lento cominciasti
a sussurrare un salmo.
«Nel petto si stringe il mio cuore,
oppresso da angosce di morte.
Sono invasa dalla paura,
dentro non ho che sgomento.
Chi mi darà ali di colomba
per volar via e trovare riposo?»
Non mi era riuscito di distoglierla
dallo smarrimento di quel sì
che le era sfuggito non so come.
Ora aveva smesso di suonare
e sillabava tra sé parole udite.
«Elisabetta la sterile avrà un figlio.
Nulla è impossibile a Dio.»
Provai ad insinuarmi ma invano.
Vidi le sue orecchie tendersi
ma non a me.
Si alzò di scatto andò allo scrigno,
ne trasse un rotolo lo aprì a caso,
prese a leggere piano, era Isaia.
«Disse il Signore ad Acaz: "Chiedi un segno.”
Quello rispose: "Non lo chiederò,
io non voglio tentare il Signore".
Disse Isaia:
"Tu che sei della casa di Davide,
perché vuoi stancare il mio Dio?
Pertanto sarà il Signore stesso
a darvi un segno. Ecco, la vergine
concepirà e partorirà un figlio
che chiamerà Emmanuele”»
Richiuse il rotolo, lo baciò,
poi tornò senza guardarsi intorno
al plettro alla cetra al salmo.
«Chi mi darà ali di colomba
per volar via e trovare riposo?
Così errando fuggirei lontano,
in fretta raggiungerei un riparo
dalla tempesta, dalla furia del vento.»
Depose la cetra il plettro si levò
e sentii che ormai mi era sfuggita.
In breve si dispose alla partenza
e in fretta si avviò verso il villaggio
dov’era sua cugina Elisabetta.
Pierluigi Varvesi