IV COMANDAMENTO
I
Tuo padre e io angosciati ti cercavamo."
"Perché mi cercavate? Non sapevate che
devo occuparmi delle cose del Padre mio?"
Come lo concepiste lo so Io.
So bene cosa pensi, ma il tuo Joseph
ti si accostò dormendo e tu dormivi.
Altro che figlio dell'altissimo.
Ci sono voluti dodici anni
ma ora ne hai la prova, non lo vedi?
Non lo vedi che a forza di mostrargli
tutte le profezie sul re messia
si è montato quella testa vuota
ed ora contraddice la Toràh
mancando nell'onore a voi dovuto?
Altro che sottomesso, altro che santo.
All'insaputa del padre e della madre
va a pavoneggiarsi del sapere
che voi due gli avete procurato
come fosse farina del suo sacco
e vi lascia in ansia per tre giorni.
Poi, lungi dal mostrarsi addolorato,
lungi dal chiedere umilmente
che vogliate entrambi perdonarlo
rinnega tuo marito come padre.
Bella adolescenza il tuo messia!
Forse siete in tempo a scongiurare
che ne venga fuori un esaltato.
Beh, mi ascolti o no? Perché sorridi?
Perché chiudi gli occhi e scuoti il capo?
II
Qualcuno gli disse:
"Ecco, tua madre e i tuoi fratelli
stanno fuori e cercano di parlarti"
Ed egli rispose: "Chi è mia madre
e chi sono i miei fratelli?"
Eccoti ancora qui dopo vent'anni
che cerchi inutilmente di parlargli.
Allora disse che un altro era suo padre
ed ora si domanda chi è sua madre.
Ricordi cosa dice la Toràh?
Onora tuo padre e tua madre
perché si prolunghino i tuoi giorni.
Vedrai, finirà che muore giovane.
Che ti avevo detto? Guarda adesso:
un folle, un ribelle, un esaltato
che ti umilia davanti a tanta gente.
Fatti aiutare a riportarlo a casa,
ha bisogno di te, delle tue cure.
Parlo con te e intanto guardi lui.
Beh, mi ascolti o no? Perché sorridi?
Anche stavolta non mi vuoi dar retta.
Peggio per te, peggio per lui, per tutti.
Pierluigi Varvesi