Da quando mi sono reso contoche non vedo poi così lontanoda garantire buon esito ai miei affarie che le forze stanno declinando,ho preso a guardarmi bene intornoin cerca di qualcuno cui affidarela gestione di quel che ho ancora in balloe l’amministrazione dei miei beni.Volevo il meglio, qualcuno che non solosapesse muoversi con avvedutezza,ma che fosse anche in ottimi rapporticon chi decide tutto ai piani alti.Ho finito con lo scegliere un’ebrea.Quanto alla razza non avevo dubbi:gente nota per l’intelligenzae ben stimata nel mondo degli affari.Quanto al sesso debbo confessareche sulle prime mi sono domandatose fosse mai possibileche la persona più adatta, più capace,fosse proprio una donna, e quella donna,proprio lei, Maryām bat Joachìm,chiamata da alcuni la regina.Compresi poi che quel che mi rodevae mi tratteneva dal deciderminon era il sesso, ma il fatto di affidarea qualcun altro che a me le cose mie.Fu il cattivo andamento degli affaria indurmi finalmente a fare il passoe da allora ho trovato la mia pace.Ringrazio Dio per chi me l’ha indicata.Suo figlio poi, chiamato anche il Signore,mi ha chiamato a occuparmi a tempo pienodi questioni che affida specialmenteproprio a chi si è liberato di ogni affannoe può pertanto darsi anima e corpo al suo progetto di salute pubblica.Mi è andata proprio bene, debbo dire.Scandriglia, 21 agosto 2012, vigilia della festa di Maria Regina.Pierluigi Varvesi