Gli occhi chiari, il sorriso aperto fresco di gardenia appena schiusa, ti sei mostrata da un velo che nasconde meno di quanto nudità discopra. Questa notte il tuo corpo di Venere ha percorso i sogni di molti. Sogni di incanto, di poesia sogni di invidia, di rimpianto sogni di speranza, di passione, sogni di oltraggiosa libidine. Perché? Quelli ai cui sogni ti sei data non li amavi, non li conoscevi, né ti hanno per sposa o per amante né ti hanno pagata per averti. Per questo tuo padre ha seminato nel campo di tua madre ed è per questo che tua madre ti ha accolto nel suo grembo? È per questo che chi ti ha pensata ti ha donato quegli occhi, quel sorriso e quelle forme di Venere splendente che hai svenduto per altri sogni di fama, d'oro e gemme, i sogni tuoi? Sogni affollati di povere speranze ma non d'amore, quello che ogni sete, ogni ansia del cuore sa placare. Eppure anche il tuo cuore è solo quello che cerca. Non così. Roma, 19 febbraio 2012         Pierluigi Varvesi