LAMENTO
Se almeno non ti conoscessi,
se non avessi udito la tua voce,
se mai avessi bevuto all’acqua tua,
se gli occhi tuoi non m’avessero trafitto,
se quel tuo sorridermi radioso
non mi avesse sorpreso consolato,
se mai di te mi avesse innamorato
quel modo alieno che tu hai di amare
la brama di vederti di toccarti,
di stringermi ai tuoi piedi di baciarli,
l’ansia dell’esser tuo e di non essere,
la meschinità del mio riamarti,
l’attesa nella notte ahi quanto lunga
non sarebbero oggi il mio lamento
qui nella stanza dove inerte giaccio
nudo sulla sabbia del mio talamo.
Lavinio, 8 dicembre 2013
Pierluigi Varvesi