LAMENTO DEL PADRE
Coro a due voci per il Venerdì Santo
Gli feci ampia la fronte
per la corona regale
gli occhi le labbra
dal fuoco mio
il riso dalla mia gioia
dal mio Soffio la voce
le spalle le mani il cuore
possenti come Io posso.
Mi feci un Figlio sapete
di carne e di sangue
sangue giovane forte
del vino della mia vigna.
Alla sua ora l'ho pianto
oggi piango su te.
Pensai anche te come un figlio
di carne e di sangue.
Ti feci ampia la fronte
Per il mio segno regale
labbra per la mia fonte,
voce per la mia voce
le spalle le mani il cuore
giusti per la mia forza.
A far sangue ti porsi
vino dalla mia vigna.
Oggi piango su te
figlio mancato
finché non t'alzi.
Roma, 29 settembre - 11 novembre 1991
Pierluigi Varvesi
Non così ampia hai la fronte
persa in ciuffi ingrumati.
A carezzarla
tra quei rovi beffardi le mie dita.
Non così ti avvampano le labbra
e gli occhi.
Tutto è deserto spalancato spento.
Solo a sfiorarti
le mie labbra gli occhi si raggelano.
Né più squilla dalla mia gioia il tuo riso
né dal mio Soffio la tua voce.
Figlio piagate spalle
mani vuote perforate aperte
cuore franto.
Del tuo sangue giovane,
vino della mia vigna,
non più che qualche grumo
il resto in terra.
Incoronata hai la fronte
persa in groviglio di rovi.
Non più del mio fuoco ti avvampano
le labbra e gli occhi.
Né più dalla mia fonte il tuo riso
né dal mio parlare la tua voce.
Non ti è valsa Figlio la mia forza
Figlio rigide spalle mani vuote
cuore spento.
Del tuo sangue giovane
vino della mia vigna
non più che qualche grumo
il resto in terra.
Oggi piango su te
Figlio immolato
finché non t'alzi.