I TUOI OCCHI
Dell'assolato mare dei tuoi occhi il fondo, ove più il sale si condensa, scuro mi attira e sa di pianto acceso di bambina per i giochi del sole tra le nubi e per le lontananze inafferrabili e per il vento freddo delle ore che più e più trascina anche le foglie acerbe e i freschi rami di primavera. T'amo per questo pianto che mai tace nel fondo del tuo sguardo, inconsolabile. Eppure una brezza muove a volte il tuo silenzio in risa di bambina. Così improvviso breve rasserena a primavera il cielo incendiato d'azzurro in pieno sole a smemorare il cuore dell'aspro astioso inverno. Roma, 24 settembre 1965. A Roberta       Pierluigi Varvesi
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