DA UN VIAGGIATORE a un paesaggio di Francia visto dal treno
Ti invidio che affiori sulla morte di ieri e consegni leggera all'agile vento di marzo l'usato bianco sudario. Dopo Courtois, appresso a un cimitero - legno bruciato con pietra - incido alla lapide del giorno questo ritrovarsi degli olmi dei sassi dei crochi dei torrenti dei passeri all'unisono, in pace. Gazza ladra, ozio senza quiete, vuoto senza silenzio mi lasci in cambio e ridi. Sul treno Roma-Parigi 14 marzo 1969       Pierluigi Varvesi
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