VEDO LACRIME PORTATE DAGLI ANGELI
Vedo lacrime portate dagli angeli veloci su per l’alta scalea del palazzo dalle mura di alabastro. Ogni lacrima un angelo, miriadi su su oltre le nubi del cielo ognuno la sua ampolla cantando il canto delle nozze dell’Agnello. Assiso sul suo trono infuocato si china a scrutare ogni ampolla il Vegliardo dalla candida veste e fa cenno allo spirito del libro, uno dei sette che gli stanno a fianco, che ne prenda nota accanto al nome - il nome è nel libro della vita - perché nulla vada perduto e fa cenno allo spirito incensiere, uno dei sette che gli stanno a fianco, che versi dall’ampolla nel turibolo insieme alle preghiere dei santi perché nulla vada perduto e fa cenno allo spirito offerente, uno dei sette che gli stanno a fianco, perché faccia salire dal turibolo fino al trono il fumo degli aromi perché nulla vada perduto e fa cenno all’Agnello alla sua destra che soffi sull’ampolla svuotata - è brezza leggera quel soffio - e si torni a sigillare l’ampolla perché nulla vada perduto. La sua brezza la portano gli angeli veloci giù dall’alta scalea ognuno la sua ampolla cantando il canto delle nozze dell’Agnello. Roma, 9 luglio 2009 Pierluigi Varvesi
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