È SEMPRE NOTTE OSCURA, FONDA, PERSA
È sempre Notte Oscura, fonda, persa.
Ecco. Cosa farò i' in tanta angoscia?
Se posso, pregherò. Se posso? Posso.
Devo sempre, perciò, pregare. Come?
Tutto è preghiera, quando i' verso l'alto
ergo le forze mie. Ma io ho le forze?
Credi, le hai le forze … Anche stanotte …
Stanotte? È ogni istante quando è buio.
Luogo è della paura e dei fantasmi.
Prega! Mi accorgo della tua Istruzione
diretta e indiretta, in terra, in carta,
in carne, in spirito, che è il cuore pietra.
Qui scrivi! Tuoni e fulmini, tremoto,
… in terra tutto questo. Angoscia nera,
gioia ubriaca, piani fantasiosi,
dolore senza sbocco, in corpo e psiche,
pensieri di afflizione, nella carne.
Una montagna, e sulla cima, il cuore.
Di pietra. Attende il dito, e si fa attento,
uditivo, ubbidiente. Tu gli ispiri
la preghiera da fare. E questo è sempre,
è tutto. Il resto viene appresso vivo.
Giuseppe De Gennaro
L'Aquila, 14 novembre 2009
inedito