A COSA IL SANGUE
Va giù per la mia gola nelle viscere
il tuo sangue possente,
scorre per le arterie fino al cuore,
ne consacra l'altare
e stringe il patto.
Poi per vene assetate
va a riportare in vita
mani vuote, occhi e piedi stanchi.
Ora con voce piana e poi più forte
domandi a cosa
in me questo tuo sangue.
Così fuori trabocca
nuovamente versato nel dolore
come pioggia
che a chi l'ha inviata non ritorna
senza aver fecondato
la terra inaridita.
Pierluigi Varvesi